Squadre del Mondo: il Barcelona di Guayaquil 🇪🇨
La squadra del Prete-Fenomeno dalle "Scarpe Benedette" che ha incantato tutto il Sudamerica
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Si chiama “Squadre del mondo”
E qui vi raccontiamo la storia di squadre che vengono dai 4 angoli del pianeta.
Squadre che probabilmente non conoscete e non avete mai sentito, ma la cui storia merita di essere raccontata e celebrata.
Se invece conoscete queste squadre, non potrete che ricordarle con piacere.
Perché il calcio - e lo sport - è la reale lingua universale del mondo, e anche nell’angolo più disparato del pianeta ci sono bambini, bambine, uomini e donne che sognano correndo dietro a un pallone.
Questa rubrica è curata insieme a Sebastian Ramirez, un ragazzo nato a Pereira, in Colombia, giunto in Italia da solo per condividere con me - con voi - la sua passione per la geografia e per il calcio.
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📌 La squadra di cui parliamo oggi è il Barcelona di Guayaquil
La squadra del Prete-Fenomeno dalle “Scarpe Benedette”
Il Barcelona di Guayaquil è stato fondato nel 1925 nella città di Guayaquil, una delle più popolose dell’Ecuador.
Il Barcelona Sporting Club - questo è il suo nome ufficiale - è la squadra più vittoriosa della storia del calcio ecuadoriano, e tra le più note in tutto il Sudamerica.
Tra i fattori che hanno contribuito ad accrescere la fama e il mito di questa squadra c’è un giocatore decisamente diverso da tutti gli altri.
Si tratta di Juan Manuel Basurco, passato alla storia come “Il Prete dalle scarpe Benedette”.
Basurco nasce Motrico, nei Paesi Baschi, il 22 di gennaio 1944.
Fin da piccolo, Basurco dimostra di essere molto bravo a giocare a pallone, ma nel suo cuore c’è una cosa che arde più forte anche della passione per il pallone: il richiamo della Fede.
Così, nonostante il suo grande talento, decide di abbracciare la vocazione sacerdotale e farsi prete.
Nel 1969, a 25 anni, Basurko entra in un progetto di missionari e per la sua prima missione sacerdotale viene spedito a Quevedo, in Ecuador.
Lì, quando non è impegnato a diffondere il Cristianesimo, Basurco non perde occasione per giocare a calcio. La sua fama, più come calciatore che come prete, si diffonde in tutta la zona, tanto che la squadra Liga Deportiva Universitaria de Portoviejo lo chiama per entrare a far parte della sua rosa.
Basurko è onorato, e decide di accettare, ma al tempo stesso non può abbandonare la sua missione evangelica: ogni volta che può quindi percorre i 150 chilometri che distanziano Quevedo da Portoviejo per partecipare agli allenamenti.
Nonostante queste oggettive difficoltà, quando Basurko è in campo si fa notare, ha un grande fiuto per il gol e tutti i tifosi locali si innamorano di questo Prete cannoniere.
E si accorgono di lui non soltanto i tifosi e i compagni, ma anche le altre squadre, su tutte il Barcelona di Guayaquil, che in quel momento era guidato dal leggendario Alberto “Testa Magica” Spencer, ex stella del Peñarol multicampeon di fine anni '60, e talmente forte che fu vicino addirittura a essere comprato dall’Inter di Angelo Moratti.
Spencer e i dirigenti della squadra si rendono conto che quel Prete, Basurco, è veramente forte, e gli propongono di entrare in squadra. Basurco non esita un attimo e capisce che un’opportunità del genere non può essere rifiutata.
Nella stagione 1970-1971 Basurco è quindi l’attaccante titolare del Barcelona Sporting Club.
La stagione inizia subito alla grande, e Basurco è il grande protagonista della squadra. Nonostante questo, il Prete non si dimentica la ragione che lo aveva portato in Ecuador, e decide di donare il suo stipendio come calciatore ai bambini poveri della sua parrocchia.
Basurco quindi è gentile e convinto della sua Fede, ma sotto porta non perdona e a suon di gol porta il Barcelona fino alla fase finale della Copa Liberatores, la Champions League sudamericana. Il torneo prevedeva allora due gironi da tre squadre, con le due vincitrici che poi si sarebbero sfidate in finale per la vittoria della coppa.
Il Barcelona è nello stesso girone dell’Estudiantes di La Plata (Argentina), squadra molto più quotata e forte. La partita, in casa degli ecuadoriani, sembra confermare questa sensazione: gli argentini vincono 1-0.
Il ritorno si gioca in Argentina, nello stadio dell’Estudiantes, dove nessuna squadra aveva mai vinto da quando esisteva la Copa Libertadores - 1960.
Anche la stampa argentina parla di questa partita come di una semplice formalità.
Eppure, il Prete dalle Scarpe Benedette ha aiuti speciali dalla Provvidenza Divina.
Al minuto 17 del secondo tempo, Spencer scatta sulla fascia, arriva sul fondo e crossa verso il centro dell’aria.
Una Forza Divina guida quel pallone fino al piede destro di Basurco, che si libera dal difensore, colpisce al volo e insacca alle spalle dell’incredulo portiere.
1-0 per il Barcelona.
Questo è il gol decisivo, la partita finisce così e in questo modo il Barcelona diventa la prima squadra a battere l’Estudiantes in casa in Copa Libertadores.
La storia di questo gol e del suo autore fa il giro del Sudamerica, tutti vogliono sentire narrare della “Prodezza di La Plata” del Prete Fenomeno.
Nonostante questa grande vittoria, il Barcelona non riuscirà a raggiungere la finale di Copa Liberatores, ma comunque l’eco di questa impresa non si spegne: il Barcelona Sporting Club diventa una delle squadre più conosciute del continente e ancora oggi ha grande fama e seguito. Questo anche grazie allo storico gol del Prete dalle Scarpe Benedette.
Basurco la stagione successiva torna a giocare in squadre più vicino alla sua Parrocchia, nonostante si dica che addirittura la Real Sociedad gli avesse proposto un ingaggio. Smette di giocare qualche anno dopo, e successivamente decide di aver dato abbastanza anche al mondo della religione, e quindi dismette gli abiti da prete per sposarsi con una donna, dalla quale avrà due figli, prima di morire in patria, a San Sebastian, nel 2014.
Juan Manuel Basurko, con la sua storia e la sua impresa, ha regalato una lezione di amore, passione e dedizione per il calcio, come poche volte si è visto nella storia di questo sport.