Bentrovati con Linee - La Newsletter e la sua rubrica
“Squadre del mondo”
Qui vi raccontiamo la storia di squadre che vengono dai 4 angoli del pianeta.
Squadre che probabilmente non conoscete e non avete mai sentito, ma la cui storia merita di essere raccontata e celebrata.
Se invece conoscete queste squadre, non potrete che ricordarle con piacere.
Perché il calcio - e lo sport - è la reale lingua universale del mondo, e anche nell’angolo più disparato del pianeta ci sono bambini, bambine, uomini e donne che sognano correndo dietro a un pallone.
Questa rubrica è curata insieme a Sebastian Ramirez, un ragazzo nato a Pereira, in Colombia, giunto in Italia da solo per condividere con me - con voi - la sua passione per la geografia e per il calcio.
📩 Se vuoi segnalarci squadre, rispondi a questa mail o scrivi a lineepodcast@gmail.com
📌 La squadra di cui parliamo oggi è il Deportivo Riestra
La squadra più antipatica d’Argentina
Il Deportivo Riestra viene da un piccolo quartiere di Buenos Aires che si chiama Nueva Pompeya.
Il nome della squadra pare che derivi da una latteria - chiamata Riestra - dove il gruppo di ragazzi che decise di fondare la squadra, nel 1929, era solito andare a passare il tempo.
Il Riestra è passato alla storia perché dopo un’intera vita passata a essere un club dilettantistico, in una decina di anni è riuscito ad arrivare fino alla massima serie del calcio argentino.
Il Deportivo Riestra viene fondato nel 1929 perché un gruppo di ragazzi voleva una squadra ufficiale per partecipare ai tanti tornei di quartiere di Buenos Aires.
Ancora oggi la squadra gioca in uno stadio da appena 3000 posti e distante appena 348 metri del Nuevo Gasómetro, lo stadio del San Lorenzo de Almagro, la squadra tirata anche da Papa Francesco. Lo stadio si trova nel barrio di Villa Soldati.
Il Deportivo Riestra è noto con il soprannome di El Malevo, un termine con il quale si identifica in generale “un uomo prepotente e litigioso”.
Anche per questo il Deportivo Riestra è considerato una delle squadra più antipatiche di tutta l’argentina.
Il Riestra è rimasto nei bassi fondi della sua storia per quasi 90 anni, fino a quando nel 2012 la squadra è passata nelle mani del controverso e nebuloso avvocato Víctor Stinfale.
Stinfale è un po’ il classico cattivo del film, proprio come il soprannome della squadra.
È un avvocato con un passato anche in prigione, è l’Amministratore delegato della società di bevande energetiche Speed, il cui logo appare anche sulle maglie della squadra, e soprattutto in passato è stato molto vicino a Diego Armando Maradona, tanto che più volte Diego è stato presente allo stadio e ancora oggi ci sono alcune sue frasi scritte sulle pareti degli spogliatoi.
Stinfale una volta ha dichiarato: “Se Hitler mi dà un milione di dollari, io lo difendo”.
Così, giusto per farsi un’idea del personaggio.
Con Stinfale alla guida, il Deportivo Riestra ha iniziato al sua incredibile scalata dal livello più basso a quello più alto del calcio argentino.
Una grossa mano a Stinfale e alla sua squadra è arrivata direttamente dal Presidente della Federcalcio argentina, Claudio "el chiqui" Tapia, una figura che ha sempre voluto favorire l’arrivo nelle massime divisioni delle squadre più piccole e popolari.
Per questo le squadre delle Primera Division sono diventate 30, e - guarda caso - tra queste c’è anche il Barracas Central, squadra che gioca in uno stadio intitolato proprio a Tapia, e di cui suo figlio Matias è il presidente.
Per dire come vanno le cose da quelle parti…
Se questo può essere un nobile approccio e intento, forse non possiamo dire lo stesso delle modalità con cui l’ascesa del Riestra si è effettivamente realizzata.
Delle 4 promozioni in 10 anni, ha fatto molto discutere quella dalla terza alla seconda serie Argentina.
Partita dei playoff contro il Comunicaciones. Il Riestra perde 1-0 in trasferta, e nel ritorno è pronto a tutto pur di rimontare il vantaggio e ottenere la promozione.
Tanto che, di nascosto, allarga le linee dell’area di rigore, rendendola così più ampia. Nessuno se ne accorge, in quel momento.
A 5 minuti dalla fine la partita è ancora in bilico, il Riestra è avanti 2-0, sarebbe promosso e a quel punto i tifosi locali decidono di invadere il campo, sperando di creare caos e far terminare lì l’incontro.
Ci riescono, la partita viene effettivamente sospesa ma si decide di giocare i 5 minuti mancanti in campo neutro.
Il Riestra difende il vantaggio e ottiene la promozione, ma per tutto quel casino creato viene penalizzato con un-20 in classifica l’anno successivo, cosa che equivale, praticamente, a una retrocessione anticipata.
Questo il video della rissa finale
Proprio in questa stagione, dopo diversi tentativi, il Riestra è riuscito a raggiungere la Serie A argentina, e nelle prime partite si è tolta anche diverse soddisfazione, tipo battendo 2-0 il grande River Plate.
La storia del Riestra quindi è quella di una squadra che vuole essere cattiva, dove i giocatori bevono lattine dello sponsor direttamente in campo per fare pubblicità e il suo proprietario è un avvocato senza scrupoli e senza morale.
Molto particolare è anche la vicenda che lega la squadra al suo sponsor tecnico, che in teoria sarebbe Adidas.
Il marchio tedesco appare sulle divise del Riestra, una cosa che in Argentina accade solo per le due grandi Boca Juniors e River Plate.
Perché, qualcuno potrebbe chiedersi, l’Adidas dovrebbe fare le maglie di questa squadra che fino a una decina di anni fa era un club dilettante?
Una domanda che infatti non ha risposta, perché il Riestra gioca sì con le maglie Adidas, ma non c’è nessun accordo ufficiale. Il presidente Stinfale ha comprato delle semplici maglie Adidas e ci ha messo sopra il suo sponsor e il simbolo della squadra, che infatti a volte appare a destra e a volte a sinistra, a seconda dei modelli.
Stinfale ha detto che Adidas ne è al corrente, ha dato il suo benestare ma non permette al club di vendere le maglie, anche, proprio come ha fatto Stinfale, lo stesso potrebbe essere fatto da qualunque altro tifoso.
Pare che dietro le maglie ci sia anche una scritta che richiama l’Iraq, perché il club intende vivere “ogni partita come se fosse una guerra”.
Insomma, se tutti ti chiamano malvagio e cattivo, be allora comportati come tale.
Questa è la storia del Deportivo Riestra, la squadra che a suon di colpi bassi e a furia di farsi nemici e seminare odio, è passata dall’ultimo livello al primo del calcio argentino.