Bentrovati con Linee - La Newsletter e la sua rubrica
“Squadre del mondo”
Qui vi raccontiamo la storia di squadre che vengono dai 4 angoli del pianeta.
Squadre che probabilmente non conoscete e non avete mai sentito, ma la cui storia merita di essere raccontata e celebrata.
Se invece conoscete queste squadre, non potrete che ricordarle con piacere.
Perché il calcio - e lo sport - è la reale lingua universale del mondo, e anche nell’angolo più disparato del pianeta ci sono bambini, bambine, uomini e donne che sognano correndo dietro a un pallone.
Questa rubrica è curata insieme a Sebastian Ramirez, un ragazzo nato a Pereira, in Colombia, giunto in Italia da solo per condividere con me - con voi - la sua passione per la geografia e per il calcio.
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📌 La squadra di cui parliamo oggi è l’Al Ahly
La squadra più titolata al mondo!
L’Al Ahly viene da Il Cairo, la capitale dell’Egitto, una delle città più importanti di tutto il continente africano, dove vivono poco più di 10 milioni di persone.
L’Al Ahly, che letteralmente vuol dire “Nazionale”, è la squadra più forte e vincente del calcio africano, conta una cosa come 40 milioni di tifosi e grazie a questi grandi successi è anche la squadra più titolata al mondo davanti al Real Madrid.
Il Real Madrid invece è avanti se si considerano soltanto i trofei internazionali: 31 per il Madrid, 26 per l’Al Ahly.
Gioca le sue partite interne stadio Internazionale del Cairo, un impianto da oltre 70mila posti costruito negli anni ’60.
L’Al Ahly è stato fondato nel 1907 da un tale di nome Mitchel Ince.
In quel momento l’Egitto era una colonia britannica, e quando Ince propose la sua idea ai Pascià locali questa piacque molto, decidendo di sfruttare l’occasione per creare una squadra composta da studenti delle scuole superiori.
Proprio per questo come nome venne scelto Al Ahly, che vuol dire “Nazionale”: lo scopo era infondere un forte senso di appartenenza e di amore per l’Egitto nei più giovani, ritenuti i principali pilastri contro l’occupazione britannica.
La squadra, quindi, fin da subito ha avuto una forte anima nazionalista: è la prima società fondata da egiziani per egiziani, e il fatto che sia nata durante l’occupazione inglese conferisce a questo team una forte anima popolare.
Per un paio di decenni si è trattato soltanto di una squadra amatoriale, dove i ragazzi giocavano per passare il tempo, ma quando, nel 1948, venne costituito il primo campionato ufficiale di calcio egiziano, l’Al Ahly ha iniziato da subito a farla da padrone.
Vince le prime 9 edizioni e poi 11 delle prime 12, fino al 1962. Sono i primi campionati dei 43 totali che oggi ha in bacheca l’Al Ahly.
L’unico titolo che non riesce a vincere è quello del 1960, vinto da quelli che poi saranno i rivali di sempre: lo Zamalek.
Tra la fine degli anni ‘60 e i primi anni ‘70, l’Al Ahly vive il più lungo periodi di astinenza della sua storia, mancando il successo nazionale per 13 anni, prima di tornare a vincere nel 1974 e non smettere praticamente più di farlo.
Da lì in poi, il maggior lasso di tempo tra una vittoria e l’altra è stato di 4 anni, dall’89 al ’93.
Nel 1982, l’Al Ahly inizia anche il suo dominio nel continente africano, vincendo la prima Coppa dei Campioni d’Africa.
Anche in questo caso, si tratta soltanto del primo successo di una lunga serie: l’Al Ahly è la più vincente squadra africana con 12 titoli, seguita dal solito Zamalek a quota 5.
Gli anni recenti sono fatti tutti di grandi vittorie per l’Al Ahly, che in virtù dei suoi successi continentali ha partecipato regolarmente anche al Mondiale per Club, non riuscendo mai però ad andare oltre il terzo posto.
Nel 2012, i tuoi tifosi sono stati loro malgrado protagonisti di quella passata alla storia come “La strage di Port Said”, quando gli ultras del Al-Masry, squadra di Port Said, assalirono quelli dell’Al Ahly, portando a 74 morti e centinaia di feriti. Era quello il periodo delle Primavere Arabe.
La storia dell’Al Ahly è quella quindi di una delle squadre più vincenti del mondo - a livello numerico, la più vincente - caratterizzata da un forte senso di appartenenza al suo paese.
Una squadra di cui da noi in Europa si sa poco o niente, ma che rappresenta l’anima più professionale e vincente del calcio africano e per questo la sua storia meriterebbe di essere celebrata e raccontata molto di più.
Una società abituata a vincere, tanto che soltanto qualche settimana ha vinto ancora la Champions League africana, battendo in finale i tunisini dell’Esperance de Tunis.