Qual è il senso degli stadi moderni?L'esempio del Tottenham Hotspur Stadium
Il nuovo stadio del Tottenham permette al club di ottenere ricavi enormi e di crescere sempre di più; questo fa felici praticamente tutti, tranne i tifosi
❓ Quante volte si sente dire che tra i principali problemi del calcio italiano c’è
↪️ L’arretratezza degli stadi??
È purtroppo la verità: il calcio in Italia si gioca in stadi vecchi, brutti e privi di servizi; stadi sui quali le squadre hanno un margine operativo e di guadagno molto basso, dato che sono di proprietà dei vari Comuni.
E a questo bisogna aggiungere che chi prova a costruire uno stadio più moderno incontra una difficoltà, praticamente cronica nel nostro paese, legata alla realizzazione di progetti, come dimostrano i casi della Roma e di San Siro a Milano: in entrambe le situazioni da quasi 10 anni si discute di nuovi stadi, ma ad oggi tutto è ancora disperso nell’etere.
⚙️ Ma perché le squadre parlano ed esprimono così tanto la necessità di avere nuovi stadi? Qual è la ragione per cui, finché non si faranno realmente nuovi stadi, il calcio italiano rimarrà sempre indietro?
➡️ Un esempio e una risposta a queste domande arriva da uno dei migliori stadi costruiti negli ultimi anni: quello del Tottenham, nel nord di Londra, il Tottenham Hotspur Stadium 🐓
1️⃣ - Guadagnano facendo spendere più soldi ai tifosi
La ragione principale per cui le squadre vogliono avere uno stadio LORO, con il quale fare quello che VOGLIONO e sul quale applicare le strategie che VOGLIONO,
⭐ è quella di guadagnarci più soldi possibile.
🏧 Oggi il senso di uno stadio moderno è quello di fungere da bancomat per le società calcistiche, le cui casse sono i tifosi, dato che hanno l’obiettivo di è prelevare da loro soldi possibili.
Questo attraverso soprattutto gli introiti che si generano nei “match day”, come dicono gli inglese, ovvero nei giorni delle partite.
💷 Il Tottenham, tra bar, ristoranti, negozi ufficiali e altri servizi di vendita alimentare e di oggetti, ogni volta che gioca in casa genera ricavi da 7,5 milioni di dollari.
SOLO spendendo soldi per mangiare e bere, in ogni singola partita, le persone - i tifosi del Tottenham - spendono nelle varie strutture dentro l’impianto 1,2 milioni di dollari, che per il Tottenham sono quindi 1,2 milioni di ricavato.
Una cifra enorme, che sfrutta sia la fase precedente alla gara ma soprattutto quella successiva: per esempio, in caso di vittoria i tifosi del Tottenham si radunano in un’area, creata apposta e denominata “Fan Zone”,
➡️ dove vanno avanti a cantare, e quindi a bere, e quindi a spendere soldi. 🤑
Se siete dei frequentatori di stadi, saprete che ritrovarsi fuori - prima o dopo la partita - per bere, fare casino e continuare a cantare è una cosa molto comune, non certo una particolarità degli Spurs.
Il Tottenham, nel suo nuovo stadio, ti invita a farlo finché ti va, purché tu spenda.
E così, ogni due settimane, 62mila persone si recano allo stadio e il Tottenham guarda a queste persone come se fossero dei sportelli ATM ambulanti pronti a elargire soldi alla squadra per cui tifano.
⛓️ Questo, lo avrete capito, porta un sacco di soldi al club.
Nell’impianto precedente, White Hart Line, dove il Tottenham ha giocato dal 1899 al 2017, gli introiti da partita erano 57 milioni all’anno.
💥 Oggi nel fanno più di 7 a partita!
2️⃣ - Non solo il calcio: i cash arrivano anche da altro
🗓️ Un altro vantaggio di avere un impianto di proprietà, nei confronti del quale si può applicare ogni strategia e ogni accordo commerciale si desideri, è che, appunto, le società possono usare lo stadio come e quando vogliono.
Il Tottenham, quest’anno, dato che non ha giocato le coppe europee e in quelle interne non è andato molto avanti, giocherà in casa soltanto 21 partite.
🤔 21 sere sulle 365 dell’anno sono un po’ pochine.
Ma dato che lo stadio è della società, questa può decidere di gestire le altre 344 date dell’anno come meglio crede.
🫵🏽 Il Tottenham lo fa in due modi: affittando lo stadio ad altri sport e usandolo per farci concerti.
🏈 🇺🇸 L’accordo con la NFL
Nel 2015, quando lo stadio non era neanche pronto, il Tottenham ha firmato un accordo con la NFL di football americano dalla durata di 10 anni per farne lo stadio ufficiale della NFL a Londra.
🌎 Chi ascolta Linee lo sa, il football americano, come anche le altre leghe americane, da anni ha iniziato a portare le proprie squadre e i propri campioni in giro per il mondo per mostrare quanto sia bello e spettacolare il proprio modo di vivere lo sport.
Nonostante lo stadio del Tottenham sia più piccolo e meno famoso di Wembley - dove in passato ha giocato - il fatto di poterlo avere a propria disposizione e di parlare direttamente con chi prende le decisioni su quello stadio ha fatto molta gola alla NFL, che ha eletto il Tottenham Stadium “Casa ufficiale della NFL nel Regno Unito”.
Dal 2020, la NFL ha giocato due partite all’anno nello stadio del Tottenham: lo fanno pagando un affitto e concedendo alla squadra inglese una percentuale sulle vendite da bevande, cibo e magliette durante le partite.
Queste entrate, tenete ben presente, sono molto più alte rispetto a quello che si genera durante una partita di calcio;
♻️ perché gli incontri di football durano di più, i prezzi sono più alti, i tifosi possono bere e mangiare quello che vogliono mentre sono comodamente seduti, e, se consideriamo che in generale consumare cibo e birra durante la partite è parte integrante del rituale sportivo degli americani, ne emerge che
🏔️ nelle casse del Tottenham entra un’altra montagna di soldi.
🎤🤘🏼I concerti
L’altro grande settore dal quale lo stadio genera soldi su soldi è quello dei concerti.
Beyonce, per fare un esempio, ha cantato nello stadio del Tottenham per 5 serate, che hanno portato una cosa come 240mila fans e introiti per 6 milioni di dollari.
Altri esempi sono stati i concerti di Lady Gaga e dei Guns N’ Roses.
💈 Questo succede anche negli stadi italiani, la differenza però è che il Tottenham gestisce tutto autonomamente, non deve rendere conto a nessuno di quello che fa,
tanto che nella propria struttura societaria ha un dipartimento che si occupa degli eventi e del calendario legato al calcio, e uno che invece gestisce tutte le attività non calcistiche.
Tutto questo porta dei vantaggi anche a tutte le attività commerciali che si trovano attorno allo stadio: nella stagione 2021/2022 è stato calcolato che grazie alle molte attività dello stadio le strutture commerciali del quartiere hanno raggiunto un fatturato extra di 344 milioni, con 3700 nuovi posti di lavoro.
💣 Cifre che potrebbero salire fino a 585 milioni nel 2026/2027.
E in tutto questo non dimentichiamo che lo stadio si chiama Tottenham Hotspur Stadium, non ha quindi uno sponsor ufficiale, come solitamente invece succede. Questo perché il Tottenham non ha ancora trovato un partner ideale, dato che solitamente questo genere di accordi hanno un lasso temporale di 15/20 anni, e quindi vuole ragionare bene su quale sia il brand giusto.
3️⃣ - Il rovescio della medaglia: è tutto finanziato dai tifosi
Se quindi il Tottenham, le attività commerciali e in generale tutto il sistema stadio ha solo da guadagnarci, c’è qualcuno che invece ricopre sempre il ruolo della gallina dalle uova d’oro dalla quale spillare soldi in continuazione:
I tifosi.
📣 Andare a vedere il Tottenham costa molto: gli abbonamenti annuali per la prossima stagione oscilleranno tra le 856 e le 2.367 sterline.
Dopo i primi anni in cui i prezzi sono stati stabili, dall’anno prossimo gli abbonamenti saliranno del 6%, togliendo anche gli sconti per gli over 65 già abbonati e riducendo il numero di persone di quell’età che potranno abbonarsi in futuro.
I tifosi si sono giustamente infuriati, e hanno lanciato una protesta - #StopExploitingLoyalty (basta sfruttare la lealtà) - che accusa la società di arricchirsi sfruttando il fatto che il Tottenham è la loro squadra e, volenti o nolenti, andranno sempre allo stadio a vedere le partite.
Il Tottenham inoltre ridurrà le parti dello stadio nelle quali sarà possibile comprare gli abbonamenti, così da avere sempre più posti per vendere i biglietti nei giorni delle partite a cifre ancora più alte.
🌀 E quindi, cosa vuol dire tutto questo?
Il riassunto di tutte queste cifre, introiti e guadagni è che
oggi uno stadio pensato non solo per il calcio ma per essere una macchina da soldi è fondamentale per reggere il passo economico dello sport moderno.
🌓 Uno stadio nuovo è uno stadio che ragiona non solo sul giorno della partita ma, al pari di un centro commerciale, anche su tutti gli altri giorni dell’anno.
Al tempo stesso però, questo vuol dire trasformare il tifoso da colui che si reca allo stadio per mettere in atto il proprio amore verso una squadra, a colui che si reca allo stadio per spendere soldi e finanziare il club.
In cambio di questo aumento dei costi le società dicono che così avranno più soldi per comprare giocatori migliori, rendere le squadre più competitive e quindi vincere di più.
Ma il successo popolare del calcio, ciò che lo ha reso lo sport più seguito al mondo, non si è mai basato sul concetto di vittoria, quanto sul senso di comunità e coesione che è capace di creare, soprattutto attraverso il suo rituale laico più importante:
la partita allo stadio, con le proprie usanze, scaramanzie e tradizioni.
Siamo in una nuova era dello sport-business, e i tifosi non possono fare altro che accettare la situazione e stare al gioco, o smettere di seguire lo sport dal vivo.
🗿 Non so quale delle due sia peggio.
📱 Linee è su Instagram e TikTok, se volete
🥇💰 La prima volta di un premio in denaro per una medaglia d’Oro alle Olimpiadi
La Federazione Internazionale di Atletica - la World Athletics - ha deciso di riconoscere un premio di 50mila dollari a chi vincerà la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi.
Si tratta di una decisione storica e senza precedenti, perché mai in 128 anni di Olimpiadi una Federazione aveva premiato i suoi atleti con dei soldi.
Fa parte infatti dello spirito e della narrazione olimpica ritenere che la sola partecipazione ai Giochi rappresenti la miglior ricompensa assoluta per gli atleti, e per questo non c’è bisogno di dargli anche dei soldi.
Come può competere il vile e materiale denaro con la purezza dello Spirito Olimpico?!
Solitamente infatti gli atleti ricevono dei premi in denaro soltanto dai vari Comitati Olimpici Nazionali, non dalle Federazioni internazionali.
Il Presidente della World Athletic, Sebastian Coe, a chi gli ha chiesto se secondo lui questa decisione vada contro lo Spirito Olimpico, lui ha detto di no e anche anzi è parte dell’adeguarsi alla modernità.
Coe chiederà che un premio possa venire riconosciuto anche a chi arriva secondo e terzao dalle Olimpiadi del 2028.
A mio avviso, c’è anche il tentativo di spegnere una delle armi che quei geni degli Enhanced Games, le Olimpiadi per dopati, usano per screditare le Olimpiadi tradizionali:
loro infatti pagherebbero, e pure molto, gli atleti medagliati.
Se ti interessa capirci qualcosa in più sulle Olimpiadi per dopati,
PUOI ASCOLTARE QUESTO EPISODIO DI LINEE
O guardare, condividere e mettere like a questo post di Instagram:
📍Dopo 45 anni di carriera, si ritira l’allenatrice più vincente del basket NCAA
Si chiama Tara VanDerveer, ha 70 anni e ha passato gli ultimi 45 ad allenare almeno 3 generazioni di giocatrici di basket al college.
VanDerveer ha iniziato ad allenare nel 1978 nell’Idaho; successivamente è passata in Ohio per poi arrivare a Stenford, dove ha allenato dal 1985 fino ad adesso le Cardinal.
Della sua carriera lunga 45 anni quindi ne ha passati 38 a Stenford, a cui ha unito anche un’Olimpiade con la nazionale americana, vincendo ovviamente l’oro ad Atlanta ‘96.
In questi anni, Tara VanDerveer ha vinto 3 volte il titolo NCAA (1991, 1992 e 2021), raggiungendo poi 14 volte le Final Four.
Tara VanDerveer è soprattutto l’allenatrice ad aver vinto più partite di tutta la NCAA, maschile e femminile, con 1,216 successi tra tutte le sue squadre.
L’hanno celebrata come una Leggenda assoluta del college basket americano.
❓ 🔍 Una cosa che ho cercato su Wikipedia
Chi è Cheikh Sarr?
Si tratta del portiere senegalese del Rayo Majadahonda, squadra della Serie C spagnola.
Si è parlato molto di lui e del suo caso nelle ultime settimane, in Spagna ma non solo.
Durante una partita in trasferta contro il Sestao River Club, dopo aver ricevuto continui insulti razzisti da parte dei tifosi di casa, al minuto ‘84 ha lasciato la porta per affrontare faccia a faccia i razzisti.
L’arbitro a quel punto lo ha espulso, senza considerare il motivo per cui Sarr aveva reagito in quel mondo.
Ne è nata una mega lite in campo, al termine della quale il Rayo Majadahonda ha deciso di lasciare il campo in segno di solidarietà al compagno.
Se ne è parlato molto perché Sarr è stato squalificato per due turni, nonostante sia stato vittima di insulti razzisti.
Ancora una il calcio, soprattutto in Italia e in Spagna, va un po’ in cortocircuito quando si parla di razzismo e sembra
così confuso da colpirsi da solo.
⏰ Se ti sei perso l’ultima puntata di Linee…
Abbiamo parlato di Hockey italiano, della sua storia, del suo presente e del suo futuro.
Per capire se ne vale la pena ascoltare la puntata, ti basti sapere che le squadre italiane giocano in Austria, una vera Serie A non c’è e l’Hockey ha avuto veramente successo da noi quando ci ha messo le mani Silvio Berlusconi.
Per ascoltare la puntata: