Le promozioni del Como e del St. Pauli: due poli opposti dello stesso sport
Come la storia di queste due squadre ci racconti le tante modalità con cui si può vivere e pensare il calcio
Personalmente, guardo sempre con grande attenzione alle squadre che vengono promosse in giro per l’Europa dalle varie serie inferiori nel campionato principale.
Se ne trovano sempre un po’ per tutti i gusti, dalle nobili decadute che ritornano in alto, a chi ci arriva per la prima volta dopo decenni o dopo svariati tentativi, a chi sale con la speranza almeno di non riscendere di nuovo l’anno dopo.
Quest’anno le due squadre che hanno più storie al loro interno ad essere già state promosse - in attesa dei verdetti dei playoff - sono senza dubbio il Como in Italia e il St. Pauli in Germania.
La prima mancava dalla Serie A da 21 anni, la seconda dal 13.
La prima ci arriva perché ci voleva andare con tutte le proprie volontà e risorse, alla seconda invece è un po’ “capitato” al temine di una stagione comunque giocata alla grande.
↪️ Soprattutto, il Como è l’esempio più positivo del calcio globalizzato moderno, quello dove un gruppo di ultra miliardari indonesiani, un po’ a sorpresa, decidono di comprare la squadra quando è ancora in Serie D e portarla poi in Serie A.
↪️ Il St. Pauli invece è l’emblema del calcio che rifiuta tutto questo, che va avanti con risorse ridotte per scelta, proprio per rimanere il più possibile fedele alla propria natura, alle proprie origini, ai propri tifosi e al proprio territorio, facendo del risultato sportivo soltanto un di più, non un vero fine ultimo.
Due squadre che forse più diverse non si potrebbe, due angoli di mondo, Como e Amburgo, che vivono sull’acqua, una di un lago l’altra del Mare del Nord - due posti dove i tifosi sono impazziti di gioia per la stessa ragione e sognano come non facevano da anni.
Due facce dello stesso sport, anche se non si direbbe.
🌊🇮🇹 Il Como, il Lago, gli Hartono e il titolo di proprietà più ricca d’Italia
Como e il suo lago sono una delle località più cool del mondo.
Uno scenario paesaggistico che ha pochi eguali, che fa del ComoLake un grande brand del turismo mondiale.
Como città, nella realtà, è molto meno alla moda di quanto pensino in giro per il mondo; una città con tante carenze strutturali, lavori spesso infiniti, una dimensione incastrata tra Milano e la Svizzera.
La squadra del Como, fondata nel 1907, è sempre stata più vicina alla Como “vera” rispetto a quella da cartolina e Instagram che ha attirato negli anni gente come George Clooney e mille altri vip di Hollywood.
Il Como ha vissuto l’ultima stagione in Serie A, terribile tra l’altro, nel 2002/2003, prima di retrocede subito.
Il presidente era Enrico Preziosi, che abbandonò presto la squadra facendola fallire.
Da lì poi le redini della società erano passate prima all’imprenditore locale Pietro Porro e poi, senza nessun senso, ad Akosua Puni Essien, moglie dell’ex calciatore ghanese di Chelsea e Milan.
Il progetto Essien era veramente campato per aria, e infatti nel giro di quattro mesi il Como è fallito ancora, la proprietà si è dimostrata del tutto assente e questo momento di assoluto sbando viene simboleggiato da questo episodio:
il pullman della squadra che al casello dell’autostrada va a quasi a sbattere contro la sbarra perché questa non si è alzata dato che nessuno in società si è ricordato di rinnovare l’abbonamento al Telepass.
Il Como così riparte dalla Serie D, e siamo nel 2018.
E qui la storia cambia, perché il Como viene quindi rilevato dalla Sent Entertainment, società londinese che appartiene all’indonesiana Global Media Vision Ltd. dei fratelli Robert Budi e Michael Hartono. Patrimonio: 47 miliardi di euro.
Gli Hartono sono due imprenditori che si sono arricchiti inizialmente con il business delle sigarette in Indonesia, ma negli anni hanno ampliato un sacco i propri interessi e ora sono tra le figure più influenti e importanti nell’economica e nella politica del paese.
Il loro patrimonio, mentre la squadra è ancora in D, fa comunque del Como la squadra con la proprietà più ricca d’Italia.
Poi arriva la prima promozione in C, a cui fanno seguito tre anni in Serie B, cosa che il Como non riusciva a fare dagli anni ’60, e quest’anno infine la promozione all’ultima giornata del campionato in Serie A.
Il progetto degli Hartono è molto chiaro: investire nella squadra, portarla ai massimi vertici del calcio italiano, con l’idea però di non creare una semplice società calcistica, ma un vero e proprio brand a metà tra sport e marketing.
Possiamo, in qualche modo, trovare delle analogie con il progetto del Venezia: imprenditori stranieri che rilevano più che un club, la città e il suo brand.
Como - il suo lago - così come Venezia sono due località mega famose e ammirate in tutto il mondo. La squadra di calcio conta poco o niente - e da questo punto di vista la storia del Como è un filino meglio di quella del Venezia - ma trovarsi in un posto così bello e cool permette di costruire un sacco attorno al brand squadra di calcio.
Gli Hartono infatti vogliono portare avanti un progetto che muova in parallelo l’aspetto sportivo e quello del marketing.
Qualcosa in questo senso lo hanno già fatto: come scrive Rivista 11,
“è stato acquistato per 3 milioni di euro un centro sportivo a Mozzate, paese a 25 chilometri da Como e non distante dalla Pinetina. È stato rifatto il manto erboso dello stadio Sinigaglia. Sono state assunte 50 persone nella sede del club, nell’ambito di un processo di ristrutturazione che ha portato la società a essere divisa in quattro macro-aree: Como Retail, che si occupa dei negozi; Como Property, dedicata allo stadio; Como Academy, relativa al settore giovanile; Como Entertainment, che si occupa di tutte le manifestazioni collaterali, le feste e gli appuntamenti. Sono stati aperti diversi punti vendita in centro, con lo store ufficiale collocato nel cuore della città sulla piazza affacciata sul Duomo, con il risultato di un’impennata dei ricavi da merchandising – favorito anche da un restyling della maglia con un motivo ispirato al lago – passati da 90mila euro dell’epoca pre-Hartono a 1.35 milioni nel 2022 fino a 3.9 nel 2023. Borse con il marchio del club sono in vendita da Harrod’s, mentre un progetto in fase di lancio è quello che prevede l’ingresso nel mondo delle bevande con acqua minerale e birra con il marchio Como 1907”.
L’unica grande problematica rimane lo stadio, che nonostante sia molto affascinante e posizionato proprio sul lago, dovrà essere quasi interamente sistemato per permettere alla squadra di giocarci le partite di Serie A.
Sono stato a Como in occasione della vittoria interna contro lo Spezia nel girone di ritorno, e a mia specifica domanda: “Ma se salite potete giocare qua, al Senigallia?”, la risposta è stata abbastanza univoca: “Ma magari…qua va rifatto tutto lo stadio”.
Le risorse non mancano, i tempi tecnici però spesso sono molto lunghi e nel progetto degli Hartono senza dubbio c’è quello di giocare in Serie A a Como e non in qualche altro posto.
🖇️ L’allenatore
Il Como ha fatto parlare di sé prima ancora che per gli investimenti sportivi perché è riuscito a portare in squadra Cesc Fabregas.
Campione del mondo con la Spagna e fenomeno con le maglie di Arsenal e Barcellona, Fabregas è arrivato a Como, tra lo stupore generale, nel 2022, inizialmente come giocatore.
Che un profilo del genere, un giocatore così importante e famoso, andasse a giocare nella Serie B italiana suonava fin da subito un po’ strana come cosa, ma presto si è capito che Fabregas era venuto a Como non per giocare, ma per fare molto di più.
Dopo un’annata con 17 presenze, molti infortuni e la netta sensazione di non avere più la giusta attitudine per le sporche e combattute partite di Serie B, Fabregas ha iniziato ad allenare la squadra giovanile del Como.
A un certo punto della stagione la società ha deciso di esonerare Moreno Longo, nonostante non stessa facendo male, per affidare la panchina a Fabregas. Qui è stato evidentemente che il campione spagnolo puntava fin da subito a questo.
Fabregas è arrivato a Como per farne il suo progetto sportivo, alzare il livello di competenza e competitività della squadra e non solo per fare “marketing” o abitare in una bella villa sul lago.
Fabregas non ha ancora il patentino, quindi formalmente l’allenatore è stato per tutto l’anno Osian Roberts, un gallese molto navigato con tante esperienza tra nazionale e Premier League.
Fabregas si è portato dietro, come socio e consulente della società, anche un suo ex compagno ai tempi dell’Arsenal e del Barcellona, l’icona del calcio mondiale Thierry Henry.
Quanti nomi attorno a una squadra che non giocava in Serie A da 21 anni e che non occupa un grande spazio nella storia del calcio italiano.
Il progetto Como, gli Hartono, Fabregas e Henry sono un perfetto esempio di quello che può essere il calcio nel 2024: un lavoro che unisca sport e marketing, competenze sportive e commerciali, sfruttando una città e il suo brand per metterci affianco anche una buona squadra, così da generare un nuovo circuito di incassi e interessi.
Un progetto che, al momento, per bocca della stessa proprietà è stato sviluppato per il 20% sul lato commerciale, per il 40% su quello sportivo.
L’anno prossimo, in A, sarà un anno chiave per capire quale possa essere la reale ambizione del Como e della sua super ricca proprietà.
🏴☠️🇩🇪 Il St. Pauli, i valori sociali, la lotta al razzismo e la connessione con la sua gente
Il calcio è bello perché è vario.
Se il Como rappresenta alla perfezione la globalizzazione del calcio, persone che vengono dall’altra parte del mondo al fine di creare un progetto sportivo ed economico…
il St. Pauli sta all’esatto polo opposto della storia.
Il St. Pauli è una squadra del centro di Amburgo, che nasce nel quartiere omonimo nel 1910.
Per la maggior parte della sua storia è stato un club dilettantistico, ha giocato appena 5 stagioni in Bundesliga, di cui l’ultima, prima della prossima, nel 2010/2011.
Questa natura ha permesso al St. Pauli di rafforzare al massimo la propria principale caratteristica: la connessione con i tifosi.
In Germani i tifosi sono anche i proprietari del club, lo sport si basa tutto sul concetto di associazionismo, da non confondere con l’azionariato popolare.
L’associazionismo vuol dire mettere al centro delle varie strutture sportive coloro che praticano le discipline, guardare ai tifosi come a persone che hanno a cuore quello che succede nel club, coinvolgendo loro e chi segue la squadra in tutte le fase decisionali.
Il St. Pauli è infatti una polisportiva: ha squadra nel rugby, pallamano, ciclismo, football americano, baseball, bowling, softball, pattinaggio e ping-pong. C’è perfino il team degli scacchi.
In tutto questo i tifosi sono prima di tutto dei soci, delle persone che si sentono rappresentate dai valori e dalla storia del club.
E poche altre squadre nel mondo hanno questo aspetto tanto marcato quanto il St. Pauli.
i Pirati - il loro soprannome, dovuto al fatto che Ambrugo fosse città di pirati - hanno uno statuto nel quale si dice chiaramente che la squadra deve portare avanti valori di anti razzismo e anti fascismo, difesa dei diritti della comunità LGBTQ+ e in generale di tutte le minoranze in giro per il mondo; e ancora, la lotto contro ogni totalitarismo in difesa delle varie rivendicazioni sociali.
Tutto questo non è retorica, ma realtà: i giocatori devono rispettare questi valori e chi non lo fa viene allontanato. Da questo punto di vista aveva fatto storia il caso di un giocatore turco del St. Pauli che aveva espresso il proprio sostegno a Erdogan. Risultato: licenziato dal club.
Il St. Pauli vive per i suoi tifosi, per la propria gente, la cosa che conta più di tutti è rimanere fedeli ai propri principi e continuare a rappresentare una squadra che è prima di tutto una comunità di persone che condivide gli stessi valori; ciò che succede in campo ha un valore secondario.
Questo non vuol dire giocare per perdere o solo per passare il tempo: giocatori, staff e allenatore sono professionisti di primo livello, ma vuol dire vedere nello sport anche altro.
Gioca le sue partite interne al Millerntor, un impianto da 29.546 posti disponibili e 29.416 spettatori di media in seconda serie.
Capite quanto siamo distanti dal progetto Como? Eppure è lo stesso sport.
🇺🇸 L’allenatore
Se il Como ha come allenatore un ex grande calciatore che ha scelto quella società per creare il proprio progetto sportivo, il St. Pauli è allenato da un ragazzo nato nel 1993 in Texas che si chiama Fabian Hürzeler.
Di passaporto tedesco, Hürzeler ha esperienze nell’Under 20 e nell’Under 18 della Germania e prima è stato nel team del Bayern Monaco, ma quello che ha realizzato è abbastanza sorprendente se si considera che ci sono quattro giocatori in rosa più grandi di lui, tra cui il capitano Jackson Irvine, l’icona più cool del calcio mondiale, nonché leader carismatico in totale sintonia con l’ambiente. Uno che va in giro così:
Dietro il St. Pauli quindi non ci sono ricche proprietà straniere, non ci sono operazioni di marketing o di pubblicità, anche se comunque va detto che la squadra, proprio per la sua natura così unica e particolare, ha fan club in tutto il mondo e genera un profitto di 65 milioni all’anno pur giocando nella Serie B tedesca.
Tra l’altro, di recente, ci sono state molte polemiche tra diversi club del St. Paulia all’estero e quello centrale, perché in seguito a quanto sta succedendo tra Hamas e Israele in Palestina, il St. Pauli ha espresso la propria vicinanza a Israele condannando Hamas.
Molti hanno letto questa presa di posizione come una delusione, e hanno duramente criticato il St. Pauli, che ha poi specificato però che si trattava di una condanna al terrorismo di Hamas, ma che provano piena solidarietà verso la popolazione palestinese per la sofferenza inflitta da Israele.
Quest’anno il St. Pauli è riuscito fin da subito a mantenere un buon livello di prestazioni.
Poteva già essere promosso una giornata prima, ma ha perso il derby con l’Amburgo. Una sconfitta comunque indolore, perché il St. Pauli è stato comunque promosso mentre l’Amburgo invece ancora no, continuando la sua maledizione di 7 stagioni consecutive in 2 Bundesliga dopo non essere mai retrocesso prima nella sua storia.
Como e St. Pauli, due progetti e due contesti sportivi che più differenti non si può.
Eppure, fanno parte dello stesso mondo del calcio e hanno lo stesso sogno: rimanere ai massimi vertici.
La strategia per farlo, però, è praticamente opposta.
📱 Linee è su Instagram e TikTok, se volete
🌟 Linee ha lanciato anche un suo sito, QUESTO;
è ancora in fase provvisoria ma intanto se volete potete farci un giro e dirmi cosa ne pensate
☄️ Un po’ di notizie veloci:
1️⃣ - È iniziata la nuova era del basket femminile con Caitlyn Clark.
Il suo esordio assoluto in WNBA, nella partita tra le sue Indiana Fever e le Connecticut Sun, giocata lo scorso martedì, è stata la partita di basket femminile più vista negli ultimi 20 anni. 2,1 milioni le persone che hanno assistito all’incontro in tv. Un grande inizio per chi è chiamata a cambiare la storia del basket femminile americano dopo aver registrato mega numeri già nel college. Là, ad esempio, la partita di playoff tra la sua università, Iowa, e South Carolina, era stata vista da più di 18 milioni di persone.
2️⃣ - La Premier League toglie il VAR?
Nel meeting di giugno, non si parlerà solo della possibilità di inserire uno spending cup, come vi avevo raccontato qua, ma anche di togliere il VAR. La richiesta arriva direttamente dal Wolverhampton, che si fa portavoce della volontà dei propri tifosi. Tra le motivazioni principali c’è il fatto che il VAR avrebbe snaturato il gioco, rendendolo troppo lungo, con troppe pause per visionare quanto accade, e togliendo quella magia di immediatezza. Dicono che tutto questo non ne vale la pena contando che alla fine, anche col VAR, gli errori ci sono lo stesso.
🔸 Parere personale? Mi puzza un po’ di atteggiamento inglese alla Brexit di rifiutare tutto quello che non hanno inventato loro. Un calcio senza VAR è ormai impensabile, piuttosto sarebbe il caso di allenare gli arbitri e migliorare l’applicazione del VAR, non certo eliminarlo e tornare indietro a vedere errori troppo gravi e palesi per essere accettati in uno sport che ormai vale miliardi su miliardi.
3️⃣ - Amnesty International vuole mettere alla strette al FIFA
Amnesty International ha invitato ufficialmente la FIFA a pubblicare e commentare il report indipendente realizzato da Michael Llamas, presidente della Federcalcio di Gibilterra, secondo il quale l’organo che controlla il calcio mondiale avrebbe delle serie e gravi responsabilità nelle disumane condizioni di lavoro con cui gli operai hanno costruito stadi e strutture per il Mondiale in Qatar del 2022, e che quindi sarebbe ora di iniziare a elargire quei risarcimenti che la stessa FIFA ha promesso in passato. Infantino, il Presidente della FIFA, aveva poi ritrattato dicendo che lui preferisce spendere quei soldi per favori la diffusione del calcio in giro per il mondo.
4️⃣ - L’interprete di Ohtani si è dichiarato colpevole
Ippei Mizuhara, l’ex interprete di Shohei Ohtani, il giocatore di Baseball più pagato della storia, ha dichiarato di essere colpevole dei reati di frode bancaria per 17 milioni di dollari, sottratti dal conto bancario del suo ex assistito.
Mizuahara ha usato quei soldi, all’insaputa di Ohtani, per pagare i propri debiti di gioco e avrebbe anche speso 325mila dollari per comprare delle figurine di baseball da collezione. Tutto usando i soldi di Ohtani, dato che aveva pieno accesso al suo account bancario, poiché Ohtani, quando era arrivato in USA nel 2018, non parlava bene l’inglese e quindi si era totalmente affidato a Mizuhara. Questa notizia aveva inizialmente mandato nel panico la MLB di baseball, perché si temeva che Ohtani fosse molto più coinvolto e che quindi avessero fatto un bel pasticcio nel puntare su di lui come nuovo volto globale del baseball americano.
Ohtani invece non c’entra niente, e ora Mizuhara rischia 30 anni di carcere per frode e altri 3 per falsa testimonianza, anche se probabilmente la pena sarà ridotta dato che ha collaborato e si è dichiarato colpevole. Diciamo che in MLS, ora, stanno tutti più sereni.
5️⃣ - Un meeting pieno di record e di speranza per l’atletica italiana
Il 15 maggio a Savona si è svolto un meeting di atletica leggera e 3 atleti hanno stabilito altrettanti nuovi record.
🔸Leonardo Fabbri, 27 anni, getto del peso. Ha lanciato a 22,95 metri, migliorando di 4cm il record italiano che resisteva da 37 anni. È la miglior distanza realizzata in tutto il mondo nel 2024, e quindi Fabbri può con decisione e ragione puntare all’oro alle prossime Olimpiadi.
🔸Zynad Dosso, 24 anni, 100 metri. Li ha corsi in 11 secondi e 2 centesimi, migliorando se stessa, dato che il record era già suo (11’’,24).
🔸Mattia Furlani, 19 anni, salto in lungo. Lui ha stabilito il nuovo record mondiale Under 20, saltando a 8 metri e 36cm.
🔸Vi segnalo anche Daniele Inzoli, 15 anni, che ha fatto il nuovo record italiano Under 15 con 7 metri e 90cm.
Dopo le magie e le emozioni di Tokyo 2021, sembrano esserci delle ottime premesse anche per Parigi 2024.
⏰ Se ti sei perso l’ultima puntata di Linee…
🏭⚽ Abbiamo parlato del fenomeno delle Multiproprietà nel calcio.
Nel calcio moderno società che controllano altre società e squadre che condividono sempre di più la medesima proprietà è un qualcosa di sempre più diffuso.
Se questo sia un bene o male non è facile a dirsi, perché ci sono tanti aspetti da prendere in considerazione.
L’ho provato a fare in questo episodio di Linee ⤵️
Se preferite, vi lascio qui anche questo reel in cui disegno una mappa delle varie Multiproprietà in giro per l’Europa:
Piccola precisazione: Il soprannome Pirati non viene dalla città di Amburgo ma dal fatto che un singolo tifoso punk negli anni 80 entrò al Millentor con una bandiera pirata. (il classico jolly roger) e da quel momento venne assunto come simbolo dei tifosi. Le differenze dei due modelli sono abissali ma una grande differenza sta nel bacino di utenza: Como ha pochissimi tifosi (quest'anno ha fatto fatica a fare il pienone in una stadio da 7000 posti) mentre al Millentor c'è un'attesa di 6 mesi per un biglietto. Il Sankt Pauli utilizza il calcio come aggregatore sociale, essere ancorati ai bisogni del quartiere. Tra 30 anni i Pirati saranno ancora lì tra Bundes e seconda serie mentre a Como ci saranno le macerie lasciate dalla classica speculazione economica che mira a massimizzare i profitti investendo in una società con un basso livello di rischio. Sono curioso di vedere quanto durerà l'innamoramento degli Hartono.
Bellissimo il paragono fra 2 neo promosse