Il miglior campionato di calcio al mondo vuole introdurre una nuova regola che può cambiarne le dinamiche, e rendere questo sport sempre più "americano"
Se oggi solo il Chelsea supererebbe l'eventuale salary cap, la sua applicazione impatterebbe molto poco, o no?
In altre parole: non è che se il Chelsea può spendere 30-40 milioni in meno al massimo, allora il Southampton e soci hanno improvvisamente la capacità finanziaria di sostenere il doppio o il triplo del loro attuale sforzo salariale. E quindi il divario competitivo resterebbe quello di oggi.
Mi sfugge qualcosa?
Nello sport americano è in buona parte il sistema di draft che garantisce più competitività, visto che le franchigie arrivano a buttare all'aria intere stagioni pur di accaparrarsi una delle prime scelte.
Quello che dici ha senso; ovviamente non basta una misura così per rendere a tutti gli effetti la Premier League come l'NBA o la NFL, ma mettere un limite di spesa nella costruzione della squadra senza dubbio, sul lungo periodo, tende a livellare il campionato. Il Chelsea poi ha superato quella cifra quest'anno, ma potenzialmente lo potrebbe fare ogni anno così come il Man United o il City, club che hanno miliardi di tifosi e quindi hanno quasi infinite possibili di spesa.
La proposta, condivisibile o meno, si basa sul fatto di dire: "Oltre quello, non puoi andare". Poi non sono pochi 600 milioni, molto di più di quanto spenderebbe la più ricca in Italia o Spagna, ma è un segnale forte a mio avviso della possibile strada e ha molta più realizzabilità rispetto al più chiacchierato Salary Cap
Possiamo ritenere l'esempio della Formula 1 affine, in tal senso? In F1 è stato introdotto un budget cap per lo sviluppo delle vetture, il problema è che il tetto è stato fissato molto in alto per le piccole scuderie e poco in basso rispetto alla media di spesa delle grandi protagoniste. È stato introdotto nel 2021 e ancora non possiamo godere di quella vista di lungo periodo di cui sopra, ma a conti fatti non ha portato cambiamenti rilevanti: le grandi sono sempre quelle tre e, anzi, le piccole hanno fatto registrare un sacco di infrazioni procedurali di rendicontazione dei costi.
Si, forse la F1 può rappresentare un esempio, anche se è difficile perché è uno sport con troppe differenze. In ogni caso, a mio avviso, è troppo ottimistico pensare che con il nuovo spending cap ogni anno possa esserci una vincitrice diversa, ma è possibile che ogni anno ci sia, per dire, un'Aston Villa che a sorpresa arriva in Champions. Vedremo
Suscita amarezza guardare queste iniziative per rendere un campionato -già di scala mondiale- ancora più grande, cercare di elevarlo ai numeri dello sport Americano.
Amarezza soprattutto guardando ai numeri e alla situazione in Italia.
Se oggi solo il Chelsea supererebbe l'eventuale salary cap, la sua applicazione impatterebbe molto poco, o no?
In altre parole: non è che se il Chelsea può spendere 30-40 milioni in meno al massimo, allora il Southampton e soci hanno improvvisamente la capacità finanziaria di sostenere il doppio o il triplo del loro attuale sforzo salariale. E quindi il divario competitivo resterebbe quello di oggi.
Mi sfugge qualcosa?
Nello sport americano è in buona parte il sistema di draft che garantisce più competitività, visto che le franchigie arrivano a buttare all'aria intere stagioni pur di accaparrarsi una delle prime scelte.
Ciao Massimiliano,
Quello che dici ha senso; ovviamente non basta una misura così per rendere a tutti gli effetti la Premier League come l'NBA o la NFL, ma mettere un limite di spesa nella costruzione della squadra senza dubbio, sul lungo periodo, tende a livellare il campionato. Il Chelsea poi ha superato quella cifra quest'anno, ma potenzialmente lo potrebbe fare ogni anno così come il Man United o il City, club che hanno miliardi di tifosi e quindi hanno quasi infinite possibili di spesa.
La proposta, condivisibile o meno, si basa sul fatto di dire: "Oltre quello, non puoi andare". Poi non sono pochi 600 milioni, molto di più di quanto spenderebbe la più ricca in Italia o Spagna, ma è un segnale forte a mio avviso della possibile strada e ha molta più realizzabilità rispetto al più chiacchierato Salary Cap
Possiamo ritenere l'esempio della Formula 1 affine, in tal senso? In F1 è stato introdotto un budget cap per lo sviluppo delle vetture, il problema è che il tetto è stato fissato molto in alto per le piccole scuderie e poco in basso rispetto alla media di spesa delle grandi protagoniste. È stato introdotto nel 2021 e ancora non possiamo godere di quella vista di lungo periodo di cui sopra, ma a conti fatti non ha portato cambiamenti rilevanti: le grandi sono sempre quelle tre e, anzi, le piccole hanno fatto registrare un sacco di infrazioni procedurali di rendicontazione dei costi.
Si, forse la F1 può rappresentare un esempio, anche se è difficile perché è uno sport con troppe differenze. In ogni caso, a mio avviso, è troppo ottimistico pensare che con il nuovo spending cap ogni anno possa esserci una vincitrice diversa, ma è possibile che ogni anno ci sia, per dire, un'Aston Villa che a sorpresa arriva in Champions. Vedremo
Suscita amarezza guardare queste iniziative per rendere un campionato -già di scala mondiale- ancora più grande, cercare di elevarlo ai numeri dello sport Americano.
Amarezza soprattutto guardando ai numeri e alla situazione in Italia.